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sabato 5 aprile 2008

Dottori analfabeti

Il 6 febbraio Repubblica ha pubblicato i risultati dell'indagine internazionale sui laureati ALL Adult literacy and life skills [Letteratismo e abilità per la vita].
I nostri ne sono venuti fuori piuttosto malconci.
Pare che uno su cinque sia in difficoltà a leggere un manuale di istruzioni o a dirimere un'ambiguità lessicale. E che dire di quei 3.700 candidati su 4.000 che, a gennaio, nelle prove scritte del concorso in magistratura hanno scritto tanti di quegli strafalcioni da renderle "irricevibili"? "Per pudore vi risparmio le indicibili citazioni", commentò uno dei commissari d'esame, giudice di corte d'appello. Risultato: dei 380 posti disponibili 58 sono ancora scoperti.
E il professor De Mauro rincara la dose: "Non è una questione di stile: l'analfabetismo laureato può fare danni concreti. Il paziente che legge sulla sua prescrizione medica "una pillola per tre giorni", alla fine del terzo giorno avrà preso tre pillole o una sola? (..)
Per il futuro economico del nostro paese migliorare l'italiano degli imprenditori, dei professionisti, dei politici, è perfino più vitale e urgente che migliorare i salari dei dipendenti. E non lo prenda come un paradosso".

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